martedì 6 dicembre 2011

cortili

Da quanto
non vedo alberi
dall'odore disordinato e libero
e non assaggio solari ciliegie
non curandomi del nocciolo!
E le mani di mio nonno
che non ha resistito all'arrendersi della mia destra
lui non può più essere
ciò che io ero
e che ogni giorno mi distraeva dal futuro incerto
Quel cortile
ha cambiato colore
non profuma più di giochi
e di cene troppo brevi
di urla leggere e di me(di noi)
Il dono di mia madre
in una casa scalcinata e nostra
fatta di mattoni leggeri e irremovibili
il parlare di mio padre
quell'italopiemontese
che innato si mischiava con l'acquerello estivo
e mia sorella
profumo d'erba tagliata
di lacrime misteriose quando la vidi indifesa intrusa
in casa mia
e che troppo presto
ha iniziato a respirare affannosamente il mio stesso cemento
e a volte mi donava i suoi polmoni
piccoli e coriacei
tutto è passato senza alcuna vergogna nell'andarsene
scrivendo nebbia nell'aria
e pioggia sul chiaro cemento di quei cortili

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