giovedì 8 dicembre 2011

Andrea(terza e ultima parte)

Mentre ancora parlava Andrea chiuse gli occhi a non voler far fuggire gli artificiali ricordi che stava costruendo.
Saro ricominciò a parlare:
"Sai?... per me è stato l'nizio di una nuova vita! O forse di una vita"
"Esagerato!"rispose lei quasi ridendo.
"é vero non te lo direi se non lo fosse" in quel momento lui era serio, sembrava che in quelle parole ci fosse la sua intera esistenza e pareva non volerla sprecare.
"Scusami, non volevo!" Disse lei sinceramente pentita, e rossa in viso, su quel viso nel quale le lievi lentigini erano quasi sparite nel tramonto di quel rossore.
Lui sorrise dolcemente probablmente a dire :"Non fa niente" e lei sembrò quasi di vedere quel sorriso pulito, quasi infantile.
"Da allora abbiamo condiviso quasi ogni avvenimento, anche piccolo vero?" chiese lui, lei rimase insilenzio, non servivano molte parole ed entrambi lo capivano.
Andrea sorrise, le sembrò fosse passata una vita da quando l'aveva fatto l'ultima volta.
Sembrò naturale ad entrambi dirsi :"ti voglio bene" persino a lei che non conosceva quel ragazzo ma che adesso amava davvero come il suo migliore amico.
Andrea finalmente sentiva l'odore dell'erba, vedeva il colore del suo motorino scassato e quasi lo ringrazio di aver resistito fino quel prato.
"Hei!Ci sei ancora?"Chiese lui con il vago sentore di stare disturbando pensieri importanti.
"Ci sono, ci sono, non sono mai stata qui più di cosi!"
"Allora per la nostra settimana in Irlanda? Sei con me vero?"e sembrava aver dimenticato tutto quello che si erano detti come sembra succedere quando si passa da a cose futili "più importanti" o viceversa ma questa non era stata una cosa futile.
"Certo disse lei, ciao, ti voglio bene"
"A questa sera allora, anche io te ne voglio"
chiusero entrambi la comunicazione con un po' di difficolta, sembrava che le dita non volessero fare il loro dovere.

Saro incontrò la stessa sera la "vera Andrea" quella con la quale aveva creduto di parlare per tutto quel tempo; la abbracciò molto più calorosamente del solito come se volesse spremerle l'anima e beverne il succo, le sorrise e lui non le parlò più o per meglio dire mai, di quella telefonata.

Lei tornò nella sua piccola casa felice, e non solo perchè il motorino non l'aveva lasciata a piedi.
Era stranamente euforica perchè sapeva che in fondo in quella strana telefonata c'era stata molta molta verità nonostante l'evidente bugia dei fatti.
Nei giorni successivi ridipinse casa di colori pastello, comprò nuovi ninnoli e piccoli mobili da aggiungere, forse per metterci le cose nuove che provava.
Non sentì più Saro che non seppe mai di aver parlato con la persona sbagliata ma al quale in fondo quella telefonata aveva fatto molto bene, forse anche all'altra Andrea.
Ora il grigio si era schiarito e anche il suo motorino sembrava meno scassato, proprio come la sua vita.
FINE

Nessun commento:

Posta un commento